Ripartenza sostenibile e Recovery Fund: il rilancio green del Belpaese è oggi decisamente chiacchierato. Ma in che modo potrà realizzarsi?
Con l’avvento del Covid è divenuta sempre più evidente la necessità di una riconversione green e sostenibile di abitudini, stili di vita e, di conseguenza, del mondo che abitiamo. Il problema del clima si fa sempre più stringente, e proprio per questo la stragrande maggioranza delle Nazioni si sta muovendo nell’ottica di ottimizzare in ottica sostenibile lo sfruttamento delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. Ma ancora non basta.
Utilizzo di fonti di energia rinnovabile, riduzione del consumo di plastica, incremento della mobilità sostenibile, utilizzo di risorse alimentari ecosostenibili – sempre più spesso acquistate a km 0 – sono tutti accorgimenti che possono portare ad una riconversione green del nostro modo di vivere. È proprio in questo scenario che si inserisce l’ormai noto Recovery Fund, considerato da molti il vero e proprio traino di questa tanto agognata ripartenza green. Per recuperare il tempo perduto nella ritualità stanca.
Diversi studi negli ultimi anni si sono soffermati ad analizzare la situazione nell’ottica di un rilancio quanto più sostenibile dell’economia globale, analizzando sia eventuali riconversioni in termini di produzione di energia che i più diversi aspetti della transizione ecologica in essere già ora all’interno dei principali Paesi del mondo.
Un percorso lento e, a tratti, anche abbastanza difficile da portare avanti, soprattutto per quel che concerne il dover scardinare abitudini e stili di vita ormai fortemente radicati. La strada sarà lunga, ma già questo inizio – per come sta procedendo in questo momento – porta con sé i migliori auspici.
Da sempre noi di Gruppo EcoEridania siamo sensibili ai temi legati all’ambiente e all’ecosostenibilità. Proprio per questo, da anni portiamo avanti i principi della sostenibilità ambientale e sosteniamo tutte le iniziative ad essa correlate.