Una società svedese, la Swedish Plastic Recycling, già specializzata nel recupero delle materie plastiche, sta costruendo quello che sarà il più grande centro per il riciclo dei rifiuti plastici al mondo. Site zero, sarà questo il nome dell’impianto, è in costruzione nell’area di Motala, a ovest di Stoccolma, e sarà attivo dal 2023.
L’obiettivo è ambizioso: rendere la Svezia leader mondiale nel riciclaggio dei rifiuti plastici. Raddoppiando la capacità dell’impianto già esistente e arrivando a una capacità totale di circa 200 000 tonnellate.
Per dirla con le parole del CEO Mattias Philipsson: “vogliamo gestire e riciclare tutti i rifiuti da imballaggi in plastica generati dai cittadini svedesi”. Certamente una missione molto complessa, tenendo conto del fatto che la popolazione svedese conta quasi 10 milioni e mezzo di cittadini.
La cosiddetta “mentalità svedese” aiuta. Il paese ha iniziato la propria campagna di sensibilizzazione dei cittadini nei confronti del riciclo, riutilizzo e massima valorizzazione del rifiuto già da diversi decenni. È sufficiente pensare al fatto che già dagli anni ‘80 la raccolta di bottiglie di plastica e lattine in alluminio era incentivata da premi in denaro, oppure con la conversione diretta del rifiuto in bene di servizio.
Site zero: un impianto a emissioni zero
Le mission dell’azienda svedese non finiscono qui. L’impianto sarà anche a emissioni zero. Infatti, oltre allo smaltimento e al riutilizzo delle plastiche, mediante riciclo chimico, tutti i residui non riciclabili saranno inviati al recupero energetico servendosi di tecnologie di termovalorizzazione Carbon Capture (CCS), capaci di eliminare le emissioni di CO2.
Infine, tutto il complesso sarà alimentato da energie rinnovabili, a partire dal parco fotovoltaico installato sui tetti della struttura.
Al progetto partecipa anche L’Agenzia svedese per la protezione dell’ambiente, con un investimento di circa 18 mila euro. Investimento che va ad aggiungersi ai circa 100 milioni messi in campo dall’azienda.