L’iniziativa nata dalle major musicali più importanti sta prendendo sempre più piede. Il Music Climate Pact, il programma, o meglio il percorso, nato a dicembre dello scorso anno, può già contare su attori di spicco dell’industria musicale. Non solo grandi attori del settore, al patto prendono parte anche numerose etichette indipendente sparse in tutto il globo.
Tra i firmatari possiamo trovare: Universal Music, Warner Music e Sony Music, Beggars Group, BMG, Brownswood Recordings, Ninja Tune, Secretly Group e Warp.
L’industria musicale metterà in campo diverse azioni volte a ridurre l’impatto sull’inquinamento ambientale, anche detto carbon footprint, del settore.
Questa iniziativa nasce nel Regno Unito, con la partecipazione delle due etichette di rilievo AIM e BPI. Sicuramente un buon punto di partenza, sebbene l’obiettivo del progetto sia quello di vedere coinvolte le compagnie musicali di tutto il mondo.
“Riteniamo che attraverso l’azione collettiva e una voce unificata, l’industria musicale sarà nella posizione migliore per ridurre le emissioni di gas serra. Mitigando il nostro contributo al cambiamento climatico globale e innescare un’azione sociale più ampia sulla crisi climatica. Le decisioni che prendiamo ora, come settore, singole imprese e artisti, sono vitali se vogliamo intraprendere azioni significative e tempestive”.
Il settore musicale al servizio del pianeta
Il Music Climate Pact è stato creato con l’aiuto del programma delle Nazioni Unite a tutela dell’ambiente e include alcuni impegni specifici, tra cui quello di apporre le proprie firme, entro febbraio 2022, sulla Commitment letter della Science Based Targed initiative (SBTI), che vede le aziende fissare obiettivi basati sulla scienza per ridurre le proprie emissioni, o di aderire alla campagna ONU “Race to zero“.
Le società che sottoscrivono il Music Climate Pact si impegneranno inoltre a collaborare alla creazione di strumenti di misurazione del carbonio. A incoraggiare i vari fornitori della catena logistica e servizi di streaming a ridurre le proprie emissioni, supportare gli artisti che parlano pubblicamente di questioni climatiche e discutere con i fan delle emissioni e delle misure di riduzione dell’industria musicale.
Con partecipanti del calibro di A2IM, IFPI, WIN, Impala, Julie’s Bicycle, Music Declares Emergency, Key Production e EarthPercent a sostegno del patto, sembra che il futuro dell’iniziativa possa essere un crescendo di consensi e traguardi. Il percorso è molto arduo, ma con l’inizio del 2022, un anno cruciale per lo sviluppo e la messa in pratica di azioni sostenibili, è essenziale la collaborazione delle varie industrie, compresa quella musicale.
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