Rimini, 9 novembre 2023 – Risultati al di sopra di ogni aspettativa per “Recupera e Respira”, il pioneristico progetto di raccolta e smaltimento degli inalatori esauriti, utilizzati dai pazienti per il trattamento delle patologie respiratorie, realizzato da Chiesi Italia e Federfarma in sinergia con la Regione Friuli-Venezia Giulia, prima regione in cui è attiva l’iniziativa, iniziata nel settembre del 2022.
Con il coinvolgimento dei farmacisti e della rete capillare delle oltre 400 farmacie territoriali del Friuli-Venezia Giulia, in cui sono presenti i Box di “Recupera e Respira”, in 9 mesi di progetto sono stati raccolti 30.225 inalatori esauriti che altrimenti sarebbero finiti nella raccolta indifferenziata. È stato stimato che 4 persone su 10 hanno riportato in farmacia i loro dispositivi una volta utilizzati, consentendo di smaltirli correttamente in un impianto certificato, ed evitando così il rilascio in atmosfera di residui che favoriscono il riscaldamento globale. Un modello sostenibile che ha prodotto la termovalorizzazione del 22,6% di tutti gli inalatori, spray e polvere, dispensati sul territorio regionale per il trattamento di asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
I risultati del progetto pilota, che continuerà anche per tutto il 2024, sono stati presentati a Rimini nel corso della 26ª edizione di Ecomondo, il principale evento in Europa dedicato alla sostenibilità ambientale, che riunisce industria, policy maker ed esperti che si occupano di smaltimento dei rifiuti, recupero energetico, tutela del suolo e sviluppo sostenibile.
“Recupera e Respira” è il primo progetto pilota nell’Unione Europa co-creato da Chiesi Italia con Federfarma per analizzare la fattibilità di modificare abitudini consolidate, nell’utilizzo e nello smaltimento degli inalatori, e la possibilità di ampliarlo.
“Il progetto rappresenta un esempio concreto di applicazione degli accordi volontari previsti dal Testo Unico Ambientale e promossi dal Ministero dell’ambiente per la sperimentazione di modelli innovativi di gestione dei rifiuti. Si tratta di una sperimentazione che ha portato significativi risultati e che intendiamo replicare anche per altre filiere”, dichiara Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Il progetto è nato dall’impegno di Chiesi di migliorare la qualità di vita delle persone e la qualità dell’aria, in linea con l’obiettivo di raggiungere Zero Emissioni di CO2 entro il 2035. Il Gruppo Chiesi, con un investimento di 350 milioni di euro, sta sviluppando un inalatore spray (pMDI) a basso impatto ambientale, sostituendo l’attuale propellente idrofluorocarburo (HFA 134a) con un nuovo propellente (HFA-152a) a basso potenziale di riscaldamento globale riducendo le proprie emissioni del 90%.
“Siamo orgogliosi di aver promosso con successo un innovativo e ambizioso progetto come Recupera e Respira”, dichiara Marco Cossolo, Presidente di Federfarma nazionale. “Gli ottimi risultati ottenuti testimoniano l’impegno delle farmacie nel raggiungimento della sostenibilità ambientale. Sicuramente al successo dell’iniziativa ha contribuito il rapporto di fiducia tra cittadino e farmacista che mantiene sempre aperto un canale di comunicazione privilegiato. La consapevolezza dell’interconnessione tra ambiente e salute e la possibilità di attuare ‘semplicemente’ comportamenti virtuosi per la sostenibilità del nostro ecosistema sono fondamentali per un cambiamento nei comportamenti, che auspichiamo porti a migliorare la qualità della vita delle persone e dell’ambiente”.
“Ringrazio i colleghi farmacisti del Friuli-Venezia Giulia per aver sostenuto ampiamente questa iniziativa di grande valore per la sostenibilità ambientale”, afferma Luca Degrassi, Presidente di Federfarma Friuli-Venezia Giulia. “I risultati straordinari raggiunti sono per noi un incentivo a proseguire su questa strada con impegno e responsabilità”.
Il progetto muove dalla consapevolezza della stretta relazione tra la qualità dell’aria e il benessere respiratorio: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo 9 persone su 10 respirano aria inquinata, tra i principali responsabili dell’aumento delle patologie respiratorie, oggi terza causa di morte in Italia dopo le malattie cardiovascolari e i tumori.
“Recupera e Respira” intende sensibilizzare all’uso corretto degli inalatori respiratori, esortando le persone con patologie respiratorie a prendersi cura della propria salute e dell’ambiente in cui vivono, non lasciando nella raccolta indifferenziata i loro dispositivi esausti.
In linea con queste finalità, il progetto raccoglie gli inalatori utilizzati per il trattamento delle patologie respiratorie, sia spray che polvere, di qualsiasi azienda farmaceutica, che grazie a “Recupera e Respira” si trasformano in un valore per l’ambiente.
Il progetto è patrocinato da FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia), SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) e FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), e si avvale della collaborazione di Assinde e Eco Eridania, società specializzate nella corretta raccolta e smaltimento dei prodotti farmaceutici.
La raccolta degli inalatori all’interno delle farmacie e la loro termovalorizzazione certificata (con temperatura sopra i 1.100°C) permettono di limitare l’effetto della dispersione in atmosfera dei residui di gas propellenti HFA contenuti negli spray, delle componenti di alluminio e di plastica, generando anche energia elettrica per la rete regionale.
“Siamo davvero orgogliosi di essere stati i precursori di questo processo virtuoso per la raccolta e il corretto smaltimento degli inalatori respiratori. I risultati raggiunti confermano il grande valore del progetto che si basa sul coinvolgimento attivo dei pazienti e su un approccio sistemico della filiera della salute per l’ambiente”, commenta Raffaello Innocenti, CEO e Managing Director di Chiesi Italia. “L’iniziativa incarna il nostro essere Società Benefit che punta a generare un impatto positivo sulle persone, sulla società e sull’ambiente. Un obiettivo che trova concretezza anche in progetti come Recupera e Respira, che ci impegniamo a proseguire in Friuli-Venezia Giulia e che auspichiamo possa estendersi su tutto il territorio nazionale. I numeri ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta e ci danno l’entusiasmo per tendere verso traguardi sempre più ambiziosi per la tutela del Pianeta e della salute di chi lo abita”.
Luciano Grottola, Presidente di Assinde, aggiunge: “Abbiamo accettato con entusiasmo di portare il nostro contributo al Progetto Recupera e Respira, mettendo a disposizione la nostra esperienza nella gestione, anche sotto il profilo ambientale, dei rifiuti farmaceutici, come facciamo da oltre quarant’anni. Il ruolo di Assinde è di garantire una corretta gestione e tracciatura della raccolta dei devices respiratori, dalla presa in carico fino allo smaltimento finale. Dopo aver concluso la fase di ritiro dalle farmacie del Friuli-Venezia Giulia, a settembre 2023 i devices sono stati smaltiti tramite termodistruzione. I risultati dimostrano che un corretto smaltimento non solo permette di eliminare una sostanza potenzialmente nociva, ma garantisce un vantaggio comune, attraverso la produzione di energia elettrica, senza aggravi di costi per la collettività. Auspichiamo che il Progetto venga esteso a tutto il territorio italiano e che sia fonte di ispirazione per tutto il settore farmaceutico.”
“Come leader nella raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali è stato un onore prendere parte a un progetto come ‘Recupera e Respira’, per il quale abbiamo messo a disposizione il nostro parco mezzi costituito da oltre 1300 veicoli a basso impatto ambientale e il nostro impianto di termovalorizzazione di Spilimbergo, Eco Mistral Srl, specializzato nel recupero energetico di rifiuti speciali, rifiuti liquidi e liquido pastosi a buon potere calorifico (solventi, vernici, etc.)”, spiega Pierpaolo Parodi, Direttore Logistico Gruppo EcoEridania. “Eco Mistral Srl si occupa anche dello smaltimento di rifiuti chimici molto pericolosi con temperature superiori a 1100 gradi e nel corso di questi processi può di fatto avvenire un vero e proprio recupero energetico: in questo frangente, infatti, si attiva una turbina che, convogliando il vapore sprigionato dalla caldaia, riesce a produrre energia elettrica”.