Nel pomeriggio di giovedì 28 ottobre ha avuto luogo il Convegno “Rifiuti speciali, strutture sanitarie e sterilizzazione al tempo del Covid”, organizzato e realizzato a cura del Gruppo EcoEridania in occasione di Ecomondo 2021.

L’evento – svoltosi a partire dalle 16:30 presso il Palco Centrale del quartiere fieristico di Rimini – è stato moderato dal Vicedirettore de Il Giornale, Nicola Porro, e ha dato vita ad un importante dibattito riguardo l’efficacia e la qualità riconosciuta a livello internazionale del Sistema Italia per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti: un sistema che, durante la pandemia, ha permesso di evitare che ad un problema di tipo sanitario se ne aggiungesse anche uno di tipo ambientale.

Il convegno si è aperto con i saluti dell’On. Vannia Gava (Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica) ed è proseguito con un fervente dibattito tra gli ospiti in sala – diverse personalità di spicco della sanità, dell’ambiente e delle istituzioni, tra cui hanno figurato il Prof. Matteo Bassetti (Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova), il Dott. Alessandro Bratti (Direttore Generale dell’Ispra), il Dott. Raffaele Cattaneo (Assessore all’Ambiente di Regione Lombardia), la Dott.ssa Irene Priolo (Assessore all’Ambiente di Regione Emilia-Romagna), il Prof. Fabrizio Ernesto Pregliasco (Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano – Gruppo San Donato), la Dott.ssa Federica Scaini (Ricercatrice del Dipartimento Ambiente e Salute dell’ISS), il Dott. Matteo Nevi (Segretario Generale di Assosistema), la Dott.ssa Lucia Leonessi (Direttore Generale di Cisambiente) e il Presidente di Gruppo EcoEridania, Andrea Giustini.

Come sottolineato all’inizio del dibattito, oltre 30 anni fa sono stati smantellati tutti gli impianti di smaltimento in-side dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo presenti all’interno di ospedali e strutture sanitarie. Una decisione presa in virtù di oggettivi problemi di incompatibilità ambientale, a maggior ragione in un ambiente immunodepresso per definizione. Nonostante queste premesse, negli anni sono comunque stati perpetrati diversi tentativi di riportare la sterilizzazione in-side in auge, fin troppo spesso culminati in episodi al limite del catastrofico.

Da decenni il Gruppo EcoEridania – che, come ricorda il Presidente Andrea Giustini, è l’azienda che «più si è esposta e più ha investito per creare il modello Italia», con investimenti nell’ordine di decine di milioni di euro – procede in prima linea nello sviluppo e nell’incremento di un sistema di sterilizzazione industriale out-side adeguato, reso concreto dal continuo implemento della sterilizzazione e del già consolidato sistema della termovalorizzazione.

La questione è diventata ancora più all’ordine del giorno con la pandemia, quando – a poche settimane dall’inizio del lockdown – sia La Commissione Europea che l’Ispra hanno reso note circolari con le quali venivano sancite le norme a cui prestar fede per la gestione dei rifiuti e dei DPI. Con il sopraggiungere dell’emergenza è stata sottolineata ancora una volta la necessità di creare una rete infrastrutturale adeguata ad ogni occasione, realizzata e gestita con competenza e, soprattutto, a livello industriale. Un fatto, questo, dimostrato anche dai fondi stanziati attraverso il Pnrr, i quali concernono investimenti sia infrastrutturali – legati alla tutela ambientale – che votati a una maggiore sicurezza in campo di trattamento dei rifiuti (specialmente se pericolosi a rischio infettivo, come spesso risultano essere quelli sanitari). Ma non solo. Anche secondo la Dott. Leonessi «la pandemia è stata un dramma» In quel frangente, infatti, «la sicurezza del Paese doveva essere garantita: non solo davanti all’imperversare del Covid, ma anche per quel che concerne la gestione dei rifiuti».

Non è un segreto: il trend della produzione dei rifiuti cresce a prescindere dalla pandemia. Anche per questo motivo, affidarsi a un sistema industriale garantisce maggiore sicurezza.
A tutto questo si aggiunge il fatto che, con la pandemia, l’Italia ha prodotto più rifiuti del resto d’Europa. Ma per quale ragione? Secondo il Prof. Matteo Bassetti, la causa è da ricercare nel fatto che gli ospedali nel Belpaese sono «più vecchi» rispetto a quelli delle altre Nazioni europee. Sempre secondo Bassetti, inoltre, «una volta che il problema Covid verrà risolto, resterà quello dei batteri resistenti. Con i rifiuti sanitari a rischio infettivo – con cui negli ospedali il personale sanitario si trova ad avere a che fare ogni giorno da sempre – questo problema rimane presente. Affidarsi a un sistema professionale può davvero garantire maggiore sicurezza: e in questo ambito la sicurezza oggi è fondamentale».

«Chi vuole mettere sterilizzatori in-site negli ospedali dice una scempiaggine» ha poi affermato Raffaele Cattaneo, rappresentante della prima Regione colpita dal Covid all’inizio del 2020. In questo scenario, l’Assessore all’Ambiente di Regione Lombardia ha inoltre voluto sottolineare come la necessità sia quella di «affidarsi a un sistema industriale e professionale in grado di gestire il tutto, diminuendo la pericolosità di questo genere di rifiuti e garantendo la sicurezza di tutti». Dello stesso avviso è la ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità Federica Scaini, la quale precisa come «per rendere possibile la sterilizzazione in-side sia comunque necessario per legge «fare affidamento a personale specializzato», che provveda costantemente al controllo dei procedimenti e delle autoclavi, benché le pratiche messe in atto dalle macchine sterilizzatrici risulti automatizzato. Anche il pretesto di un millantato risparmio economico, dunque, verrebbe in questo modo meno.

In conclusione, si può affermare che durante la pandemia, in materia di smaltimento rifiuti, il Sistema Italia ha retto grazie al costante impegno degli addetti ai lavori ed agli investimenti fatti in ambito tecnologico-industriale. Rimane, però, necessario portare avanti tutti questi provvedimenti per poter sperare in un risultato duraturo e sempre più forte.

Nel caso in cui si volesse approfondire la questione, sarà possibile rivedere la registrazione della diretta in questione consultando la pagina Facebook di Gruppo EcoEridania al seguente link: https://www.facebook.com/ecoeridaniaspa.