Tra i rifiuti prodotti da tatuatori e studi di tatuaggi ce ne sono alcuni che vengono identificati con il codice CER 180103, in virtù del quale finiscono all’interno di quelli speciali pericolosi. Si tratta di rifiuti quali aghi e altri oggetti taglienti potenzialmente infettivi che, in quanto tali, devono essere trattati all’interno di impianti autorizzati e specializzati. Le possibilità in questo caso sono due:

  1. Smaltimento come privato: lo smaltimento è consentito solo per un massimo di 30 kg di rifiuti al giorno, i quali devono essere conferiti all’impianto di smaltimento o in un punto di raccolta autorizzato.
  2. Smaltimento tramite aziende specializzata: nel caso in cui si scegliesse di affidarsi a un’azienda specializzata, non sarà necessario acquistare o affittare un mezzo idoneo al trasporto di questi rifiuti, dunque la questione sarà più semplice e meno onerosa dal punto di vista burocratico.

In entrambi i casi, come devono comportarsi i tatuatori? Volendo schematizzare:

  1. È anzitutto necessario stipulare – con un ente pubblico o con un privato – un accordo per la gestione dei rifiuti speciali prodotti all’interno del proprio studio.
  2. Successivamente, ciascun tatuatore dovrà organizzarsi per raccogliere separatamente, all’interno di appositi contenitori, i rifiuti speciali, così da mantenerli in sicurezza fino al momento del ritiro.
  3. A questo punto, i rifiuti rimangono in deposito temporaneo presso lo studio del tatuatore fino al loro conferimento al servizio di raccolta, precedentemente concordato con l’azienda – pubblica o privata – con cui si sia stipulato l’accordo.