Attraverso il codice CER è possibile identificare un rifiuto e, dunque, predisporne lo smaltimento in maniera corretta. Il codice CER va riportato sia sul formulario di identificazione del rifiuto che sul registro cronologico (o registro di carico e scarico rifiuti), in modo tale da conferire al rifiuto un’identificazione univoca.

 

Codice CER e capitoli: quanti ne esistono e quali sono?

I capitoli che vanno da 01 a 12 e da 17 a 20 individuano ciascuno un settore o un processo produttivo da cui si genera il rifiuto, mentre i capitoli 13, 14 e 15 rappresentano le fonti di tutti quei rifiuti che non sono generati da uno specifico processo produttivo, ma che sono trasversali ad ogni attività: il capitolo 13, infatti, riporta i codici relativi agli oli esauriti, il 14 quelli relativi ai solventi e il 15 quelli per gli imballaggi. Il capitolo 16, infine, identifica i rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco. Nel dettaglio:

  • 01- Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali.
  • 02- Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti.
  • 03- Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone.
  • 04- Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell’industria tessile.
  • 05- Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone.
  • 06- Rifiuti dei processi chimici inorganici.
  • 07- Rifiuti dei processi chimici organici.
  • 08- Rifiuti da P.F.F.U. di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa.
  • 09- Rifiuti dell’industria fotografica.
  • 10- Rifiuti provenienti da processi termici.
  • 11- Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa.
  • 12- Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica.
  • 13- Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne gli oli commestibili, i cui codici fanno capo ai capitoli 05 e 12).
  • 14- Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne i sottocapitoli 07 e 08).
  • 15- Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti).
  • 16- Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco.
  • 17- Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati).
  • 18- Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate.
  • 19- Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito.
  • 20- Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni).

La catalogazione del rifiuto deve essere sempre applicata in maniera minuziosa e attenta, rispettando la sequenza operativa prevista, dal momento che – in caso di errore, nell’applicazione come nella lettura del codice CER – si rischia di sbagliare tipologia di trattamento e di smaltimento dello stesso rifiuto, cosa che potrebbe comportare conseguenze ambientali anche piuttosto pesanti.