La sensibilità ambientale, cresciuta negli ultimi anni, ha spinto la cittadinanza a chiedere approfondimenti sempre più specifici sul funzionamento dell’impianto esistente e rassicurazioni sempre maggiori da parte delle istituzioni chiamate a tutelare la salute pubblica.
Da una parte, la normativa nazionale ha regolamentato un aumento dei controlli sugli impatti degli impianti industriali, recepito anche nelle autorizzazioni e nei controlli regionali sul termovalorizzatore gestito da Eco Mistral.
Dall’altra, è emersa la richiesta da parte di più attori territoriali di realizzare una valutazione dell’impatto sanitario della Pedemontana pordenonese.
Per rassicurare la cittadinanza, nel valutare le ipotesi collegate a un nuovo impianto Eco Mistral ha commissionato all’Istituto Mario Negri un’analisi approfondita sull’impatto sanitario dell’attuale impianto e sullo stato di salute della popolazione residente nelle vicinanze, concretizzatasi in un’analisi del rischio, sulla base di dati sulla qualità dell’aria, e una valutazione preliminare epidemiologica, realizzate in collaborazione con ARIANET e EPIMED.
L’analisi dell’Istituto Mario Negri ha quindi preso in considerazione anche il possibile impatto sanitario di un nuovo impianto, per il quale saranno utilizzate le migliori tecnologie esistenti (BAT), ipotizzando una dimensione massima dello stesso, per ottenere delle valutazioni attendibili sul possibile impatto.
Gli enti che hanno svolto lo studio
L’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” è una fondazione no profit di Milano, per la ricerca, la formazione e l’informazione sulle scienze biomediche. Dal 2013 è riconosciuto dal Ministero della Salute come IRCCS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.
Le ricerche dell’Istituto sono rivolte ad approfondire la comprensione dei meccanismi di funzionamento degli organismi viventi, individuare le ragioni per cui insorgono le malattie, conoscere i processi che si svolgono negli organismi stessi in seguito all’introduzione di farmaci.
In quasi 50 anni di attività, l’Istituto ha prodotto oltre 15.800 pubblicazioni scientifiche.
ARIANET è una società di consulenza che opera nel campo ambientale, studia l’ambiente atmosferico mediante la simulazione numerica a diverse scale di meteorologia, dispersione e trasformazione degli inquinanti aeriformi. Supporta enti pubblici e imprese nella valutazione di impatto delle opere e degli scarichi industriali, nel monitoraggio integrato e previsione della qualità dell’aria, nella progettazione di piani di risanamento; tra gli enti con cui collabora, le Agenzie regionali per l’Ambiente di FVG, Basilicata, Calabria, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta, Veneto.
Alla valutazione di impatto sanitario ha collaborato inoltre il Centro Ricerche in Epidemiologia e Medicina Preventiva (EPIMED) dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, istituto dedicato alla promozione della ricerca applicata in campo biomedico e allo sviluppo della metodologia epidemiologica e statistica, applicata ai fenomeni biologici e alle patologie di rilevante interesse sociale.



In cosa consiste lo studio
L’Istituto Mario Negri si è impegnato a realizzare un’analisi del rischio relativa all’impianto esistente e al nuovo progetto. La valutazione del rischio stima le possibili conseguenze sulla salute associate a una determinata attività, cioè la possibilità che un evento si trasformi in danno.
Il rischio viene calcolato sulla base del rapporto tra il livello di esposizione a determinate sostanze, individuato sulla base della qualità dell’aria in un determinato territorio, e i dati tossicologici ed epidemiologici riferiti all’esposizione alle emissioni di tali sostanze.
Gli indici della qualità dell’aria più utilizzati in USA ed Europa, i National Ambient Air Quality Standards, si limitano a prendere in considerazione 6 inquinanti: NOx, SOx, O3, CO, PM10 e PM2.5.
Lo studio dell’Istituto Mario Negri ha preso in considerazione la concentrazione delle emissioni di un range più ampio di sostanze, per arrivare a un quadro più preciso.

Qualità dell’aria e punto di maggiore impatto
Preliminarmente, ARIANETLa parte dello studio riguardante la misurazione della qualità dell’aria è stata predisposta da Arianet, società che ha messo in campo le proprie competenze nell’ambito della simulazione numerica di meteorologia, dispersione e trasformazione degli inquinanti aeriformi.
Arianet ha individuato 19 punti rilevanti nel territorio attorno all’impianto, denominati recettori sensibili). Rispetto a questi recettori sono state calcolate, grazie all’impiego di avanzati modelli matematici di elaborazione computazionale, le ricadute dell’impianto e le relative concentrazioni al suolo delle emissioni.
Nel punto in cui è stato calcolato il maggiore impatto dell’impianto, ARIANET ha effettuato 4 campagne di misurazione della qualità dell’aria, che hanno riportato un dato comprensivo di tutti gli impatti delle varie fonti emissive. Le campagne sono riferite a periodi di 15 giorni, in cui l’attività dello stabilimento si è svolta regolarmente
Indici di valutazione degli effetti: tipologia di sostanze e loro accumulo
Per valutare gli effetti cumulativi tossici e cancerogeni della miscela di sostanze considerate, l’Istituto ha identificato due indici, che permettono di valutare la qualità e gli effetti della presenza contemporanea di sostanze nell’aria e di identificare il contributo della singola sostanza al mix complessivo.
I due indici classificano la qualità dell’aria:
- rispetto ai valori di massima tossicità di ciascun tipo di emissione presente; al di sopra di questi valori, l’esposizione può creare danni per la salute secondo la normativa attuale (IRQA = Indice di Rischio e Qualità dell’Aria);
- rispetto alle caratteristiche di tutti gli inquinanti presenti; in questo modo è possibile valutare gli effetti cumulativi tossici e cancerogeni del mix emissivo preso in considerazione, individuando le dosi massime cui si può essere esposti rispetto all’evidenza, definita dalla comunità scientifica nazionale allo stato attuale, che non sussistano effetti per la salute umana (ITRQA = Indice Tossicologico di Rischio e Qualità dell’Aria).
Analisi, simulazioni e valutazioni preliminari
ARIANET ha predisposto due simulazioni ai fini della valutazione di impatto sanitario; tali simulazioni hanno identificato l’impatto sulla qualità dell’aria del contributo dell’attuale impianto Eco Mistral e l’impatto sulla qualità dell’aria del possibile contributo di un nuovo impianto.
La valutazione ambientale preliminare riferita a un possibile nuovo impianto si è sviluppata sulla base di due scenari operativi:
- lo scenario «di progetto», che descrive l’impatto in caso di emissioni ai limiti consentiti dalla legge;
- lo scenario «atteso», che descrive l’impatto in caso di emissioni a livelli inferiori a quelli di legge, sulla base di quanto è possibile desumere dall’ordinaria gestione di impianti simili.
I due indici sono stati quindi utilizzati per effettuare una valutazione dell’impatto dell’impianto esistente e dell’ipotetico impatto di un nuovo impianto.
L’Istituto Mario Negri ha scelto un approccio improntato al massimo rigore:
- il punto di riferimento fissato per gli inquinanti non è il valore limite indicato dalla normativa, bensì solo il 5% del valore limite; questa scelta ha permesso di mantenere un approccio conservativo a tutela della salute e dell’ambiente circostante;
- il sistema di valutazione dell’impatto è particolarmente accurato, in quanto riferito all’organo bersaglio (cioè all’organo o sistema sul quale una determinata sostanza mostra un effetto) e non genericamente a tutto l’organismo.
Lo stato di salute della popolazione in provincia di Pordenone
Per la valutazione preliminare epidemiologica è stata approfondita la letteratura scientifica sugli effetti dell’esposizione alle emissioni di inceneritori in rapporto alla salute umana.
Partendo dai dati ISTAT disponibili, lo stato di salute nel periodo 2014-2017 della popolazione residente in Provincia di Pordenone è stato confrontato con quello della Regione FVG.
L’analisi si è concentrata sulle patologie per cui è possibile o non escluso un nesso con l’attività emissiva di impianti di incenerimento, per verificare se ci fossero differenze sostanziali sul Pordenonese, che fungessero da «campanello d’allarme».
I parametri utilizzati sono stati:
- caratterizzazione socio-demografica;
- indicatori: tasso standardizzato di mortalità e ospedalizzazioni, per causa (come previsto dalle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità del 2019);
- analisi separata per uomini e donne e per la popolazione di età maggiore ai 65 anni.
L’indice Indicatore di Impatto (come previsto dalle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità del 2019) riguarda i «Casi Attribuibili» (CA), ovvero il numero di casi aggiuntivi (se positivo) o che si sarebbero potuti risparmiare (se negativo), se la popolazione interessata fosse stata esposta alle emissioni previste da un nuovo impianto.
La stima è riferita all’intera popolazione residente nell’area di interesse per le ricadute dell’impianto, come identificata dallo studio ARIANET, per il periodo di riferimento 2014-2017.
I limiti della valutazione preliminare
Lo studio sullo stato di salute è riferito a una popolazione molto più ampia (circa 310.500 persone) e meno specifica di quella interessata dall’impianto di termovalorizzazione di Eco Mistral (29.810 residenti, di cui 22.706 in Provincia di Pordenone -> toglierei questo dettaglio o lo riferirei in termini più soft, “potenzialmente interessata”).
Per quanto riguarda le stime dell’impatto, sono state realizzate assumendo tra i criteri di valutazione l’omogeneità delle ricadute e la proporzionalità dei casi rispetto alla popolazione residente.
Un’analisi epidemiologica più approfondita, sia dello stato di salute che delle stime di impatto, richiede l’accesso a dati sanitari più puntuali, di pertinenza dei distretti territorialmente competenti dell’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale.
I risultati dello studio
Arianet ha misurato la qualità dell’aria in tre punti vicini all’impianto, in periodi che potessero essere riferiti a ciascuna stagione: dal 5 al 21 settembre 2020 (campagna autunnale), dal 3 al 18 dicembre 2020 (campagna invernale), dall’11 al 24 febbraio 2021 (campagna primaverile) e dal 5 al 20 maggio 2021 (campagna estiva).
I risultati secondo i National Ambient Air Quality Standards
Gli indici della qualità dell’aria più utilizzati in USA ed Europa, i National Ambient Air Quality Standards, prendono in considerazione la concentrazione di 6 inquinanti (NOx, SOx, O3, CO, PM10, PM2.5).
Secondo questo indici, la qualità dell’aria nell’area presa in considerazione, che comprende quindi tutti gli impatti delle varie fonti emissive, è complessivamente buona.
Risultati delle campagne effettuate sul territorio

Legenda

Un passo in più: il confronto con i valori delle emissioni dell’impianto
Lo studio non si è fermato a calcolare gli indici IRQA, per ogni periodo di campagna è stato effettuato un confronto tra i dati misurati e i valori simulati delle sostanze emesse al camino, come registrate dal sistema di misura SME, estratti nei punti corrispondenti a quelli di misurazione, utilizzando le condizioni meteorologiche misurate nei periodi sopracitati.
Per il confronto sono stati considerati i seguenti inquinanti:
- Carbonio Organico Totale (COT, come Benzene) e Polveri Totali Sospese (PTS, che rappresentano PM10 e PM2.5);
- Cromo, Manganese, Nichel, Piombo, Rame;
- Policlorobifenili paragonabili alle Diossine (PCB-DL), Policlorodibenzodiossine (PCDD) / Policlorodibensofluorani (PCDF), Idrocarburi policiclici arocromatici IPA (come Benzo(a)pirene).
Cadmio, Arsenico e Mercurio sono stati tralasciati perché sempre sottosoglia nel monitoraggio.
I dati della qualità dell’aria sono stati confrontati con le emissioni dirette del termovalorizzatore. Il confronto ha fatto emergere come complessivamente l’impianto contribuisca in termini ridottissimi al quadro degli inquinanti presenti nell’area.
I risultati rilevano nella maggior parte dei casi un contributo delle emissioni di Eco Mistral alla qualità dell’aria inferiore al 2% rispetto al limite considerato, cioè il 5% dei valori limite indicati dalla normativa.
Queste le percentuali:
- I contributi maggiori riguardano monossido di carbonio (CO), biossido di azoto (NO2) e manganese, sostanze rispetto alle quali l’apporto dell’impianto è compreso tra 1% e 3%;
- il contributo è tra 0,1% e 1% per quanto riguarda la presenza di arsenico, cadmio, cromo, nichel, piombo, benzene, biossido di zolfo (SO2) e Policlorodibenzodiossine / Policlorodibensofluorani PCDD/Fs;
- per i rimanenti inquinanti, il peso relativo è inferiore allo 0,1%.
Di seguito un esempio dei risultati delle misurazioni, riferite alle campagne di misurazione delle polveri e al contributo dell’impianto, come elaborato dai modelli matematici di simulazione.


L’impatto del termovalorizzatore esistente esempio di mappe di isoconcentrazione


Valori Limite SQA (DLgsl 155/10)
NO2 (99,8° media ora): 200 ug/m3
NO2 (media annuale): 40 ug/m3
I dati sulla qualità dell’aria
Le quattro campagne di monitoraggio, eseguite da settembre 2020 a maggio 2021 nei quattro siti identificati a Spilimbergo, considerano le concentrazioni degli inquinanti determinati come rappresentative della Qualità dell’Aria media annuale

L’IRQA indica un rischio inferiore a rilevante
Nella scala da 0,0001 (dato ottimo) a 1000 (dato pessimo), l’Indice di Rischio e Qualità dell’Aria in prossimità dello stabilimento è inferiore a 1; il rischio maggiore è dato dalla presenza di benzo(a)pirene (PM2.5) in inverno.
Legenda

L’ITRQA indica un rischio inferiore a rilevante
Nella scala da 1 (dato ottimo) a «superiore a 400» (dato pessimo), l’Indice Tossicologico di Rischio e Qualità dell’Aria in prossimità dello stabilimento è inferiore a 100, con un rischio che va da «Basso» a «Moderato», quindi sotto il livello considerato «Rilevante»

I dati sull’impatto dell’impianto
Sulla base delle simulazioni ARIANET è stato identificato l’impatto sulla qualità dell’aria del contributo dell’attuale impianto Eco Mistral e del possibile contributo di un nuovo impianto.
In entrambi i casi, l’indice IRQA è sempre al di sotto del criterio di accettabilità (IRQA<1) e anche l’indice ITRQA presenta valori che si collocano all’interno della classe di giudizio più bassa (1.0-25.0)

Il confronto rispetto alle patologie limitatamente connesse agli inceneritori
La valutazione preliminare epidemiologica ha preso in considerazione inizialmente le patologie con grado di evidenza «limitato»* rispetto all’esposizione ambientale a inceneritori, cioè le patologie per cui gli studi di settore hanno trovato limitate evidenze per un nesso causale tra la presenza di inceneritori e lo stato di salute della popolazione.
Nel periodo considerato (2014-2017), in confronto alla popolazione dell’intera regione FVG, la popolazione residente in provincia di Pordenone:
- ha minor rischio di ospedalizzazioni per malformazioni congenite e condizioni morbose di origine perinatale;
- ha lo stesso rischio di mortalità/ospedalizzazioni per tumore di ogni sede;
- ha un rischio maggiore di mortalità per tumore del sistema linfo-ematopoietico nelle donne.
Il confronto rispetto a patologie con evidenza inadeguata (non è provato né escluso un nesso)
Successivamente, sono state indagate le patologie con grado di evidenza «inadeguato»* rispetto all’esposizione ambientale a inceneritori, cioè quelle per cui gli studi di settore hanno ritenuto inadeguate le evidenze finalizzate a dimostrare un nesso causale tra la presenza di inceneritori e lo stato di salute della popolazione, nesso che tuttavia non è escluso.
Nel periodo considerato (2014-2017), in confronto alla popolazione dell’intera regione FVG, la popolazione residente in provincia di Pordenone:
ha minor rischio di ospedalizzazioni per tumore del polmone, della prostata (U) e della mammella (D);
ha lo stesso rischio di mortalità/ospedalizzazioni per tumori apparato digerente, e per patologie non tumorali dell’apparato respiratorio e dell’apparato digerente;
ha un rischio maggiore di ospedalizzazioni per malattie del sistema circolatorio, negli uomini e nelle donne.
Le proiezioni per il nuovo impianto
Valutazione della ricaduta del nuovo impianto
ARIANET ha quindi effettuato le valutazioni per lo scenario attuale (come da dati rilevati dallo SME), per lo scenario futuro massimo di progetto e per lo scenario futuro atteso.


Stime preliminari d’impatto di un nuovo impianto
Le elaborazioni ARIANET hanno evidenziato che, rispetto all’impianto esistente, un nuovo impianto realizzato con le migliori tecnologie a disposizione comporterebbe:
- nello scenario «di progetto», un aumento di +0,002 µg/m3 per le PM2.5 e un aumento di +0,018 µg/m3 per gli NO2
- nello scenario «atteso», un aumento di +0,00004 µg/m3 per le PM2.5 e un aumento di +0,0004 µg/m3 per gli NO2
I «Casi Attribuibili» a un incremento delle PM2.5 sono:
- mortalità naturale: +0,004 casi/anno nello scenario «di progetto» e +0,0001 casi/anno nello scenario «atteso» – nel quadriennio analizzato, avremmo osservato 0.016 e 0.0004 decessi aggiuntivi, rispettivamente, dovute alle modifiche alle ricadute
- altre cause: incrementi inferiori.